La crisi contemporanea se da una parte indica l’esito storico di un processo planetario, dall’altra ci rivela l’inettitudine e la mediocrità delle classi dirigenti di Destra e di Sinistra. Entrambe arrese al monoteismo del mercato, quindi fintamente dicotomiche e perciò categorie inservibili.
Ma se la Sinistra è totalmente ripiegata sulla difesa dei diritti civili, la Destra è riuscita a fare di peggio. Non solo ha messo definitivamente da parte l’idea che la competizione economica vada associata a forme istituzionalizzate di solidarietà (per esempio con l’economia sociale di mercato) e che la centralità della politica e la difesa della sovranità nazionale siano campi di azione irrinunciabili.
Ma grazie ad un’orda di parvenu catapultati in ruoli e responsabilità molto più grandi delle loro reali capacità culturali e politiche, è stata in grado di bruciare in poche legislature entusiasmi e illusioni di varie generazioni di italiani. Questo è quanto accaduto nel recente passato ma è anche l’orizzonte che si sta dischiudendo davanti a noi.