Avvincente, provocatorio, controcorrente, semplice, a tratti ironico, ma altrettanto capace di far riflettere sulla necessità di essere autentici "antagonisti" per una vita di lotta per l'affermazione della verità. "La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri", sosteneva il celebre compositore e direttore d'orchestra austriaco, Gustav Mahler (1860-1911).
Per farlo occorrono degli orientamenti chiari, una formazione completa, amore per tutto ciò che è bello e bene oggettivi, anche se la post-modernità tollerante, in realtà tollera solo ciò che è soggettivo.
Questo è un saggio di quotidianità e "meta-politica", del primato dello Spirito sulla materia, della riflessione sulle "poli-crisi", dell'economia a misura d'uomo, della serenità di non doversi definire antifascisti per forza, del riconoscere la storia del Novecento senza tifoserie ma con l'obiettività dei fatti, del saper essere donne e uomini in piedi su un mondo di rovine create da coloro, che come scrisse Nietzsche "hanno ucciso Dio", di fronte alle sfide della tecnologia.
È un libro che vuole donare pillole di speranza e forza, perché non prevalga il pensiero unico del maschio debole.