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Girandole sui balconi

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Maurizio Grasso

GIRANDOLE SUI BALCONI



Girandole

     Una stupida ramazza, insulsa irruzione di concretezza nella realtà, sembra approdare a un significato e un messaggio per la vita di Bianca.
     Nel breve delirio di amor panico che attraversa Francesco prima della sua morte improvvisa c’è un’immagine estremamente concreta e apparentemente avulsa dalla storia. Le girandole sui balconi. “Perfino questo sembra voler significare qualcosa,” si dice Francesco, ed è una delle ultime cose che ha avuto il tempo di dirsi.
     Le girandole di Francesco e la ramazza di Bianca sono il contraltare materiale della loro astrattissima scelta di amare, il parallelismo simbolico di un loro inevitabile, atavico percorso umano, come l’immagine finale del fiume che non può essere deviato dal suo corso, o quella della stessa ramazza che di fase in fase nella vita di Bianca converge ineluttabilmente verso un significato ultimo, finale.
     Girandole sui balconi: quante volte ci è capitato di vederne e magari di interrogarci sul perché siano finite là, dimenticate là, ciononostante il vento continua a farle girare all’impazzata.

“Niente che sia importante dura a questo mondo, Bianca. La giovinezza, l’amore, l’infanzia di un figlio. Le cose preziose presto o tardi ti lasciano e il loro ricordo a un certo punto è troppo spento, troppo penoso per essere compensatorio. Resta niente se non sai incontrare la tua presenza e riconoscerla come compagnia. Resti tu. […]
Persa nelle sue amarezze, non si è accorta che, mentre sperimentava l’illusione mentale di allontanarsi da sé, perdeva qualcos’altro: l’autobus aveva superato la sua fermata — quella dell’andata. Si è allarmata: solo i pochi istanti necessari a rianimarla. Sapeva di avere una seconda possibilità. Ha prenotato lo stop col pulsante rosso. In prossimità della fermata del ritorno, ha fatto i quattro metri che la separavano dal conducente con un piglio da ventenne e, apposta per regalargli un sorriso e un buongiorno, è scesa dalla porta anteriore. Non sapeva ancora chi o che cosa l’avesse svegliato, ma le era tornato: un appetito di vita.
Una seconda possibilità.
Doveva aver perso la prima. Ma dove, quando? Per che cosa?”




Copertina di Vincenzo Bosica


[ISBN-978-88-7497-774-1]

Pagg. 208 - € 15,00


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